Hernandez & Sampedro
Da Ravenna, costa orientale d'Italia, ma cuore tuffato nella musica della west coast USA, arriva un duo che ha stile, attitudine rock e chitarre giuste per emozionare chi ama Neil Young, i R.E.M, i Jayhawks e i Nada Surf, ovvero l'asse mediana del rock a stelle e strisce. Si tratta di Luca "Hernandez" Damassa, voce solista e chitarra ritmica acustica/elettrica, e Mauro "Sampedro" Giorgi, chitarra solista acustica/elettrica e seconda voce. Interrogateli pure sulle loro passioni musicali: suoneranno invece di parlare, e tutto sarà facilmente spiegato. Hernandez & Sampedro sono stati a lungo – esattamente dal 2003 al 2012 - la voce e chitarra degli Stoned Machine (un disco di brani originali all'attivo, Human Regression, anno 2010), band attiva dal vivo anche come supporto anche a gruppi e a solisti internazionali di passaggio in Italia.
GIUGNO 2013: Happy Island
A un certo punto prende corpo, in maniera naturale, senza strappi ma figlia di una grande convinzione, la strada del duo acustico "per dar sfogo alla nostra passione per il folk rock" e "per eseguire cover riarrangiate di brani di Neil Young, Pearl Jam, Bruce Springsteen, Ramones, Wilco, Mellencamp, Southside Johnny, Eddie Vedder".
Dopo aver diviso il palco con artisti nazionali e internazionali fra cui Daniele Tenca, e Ryan Bingham, ed aver preso parte con successo all'evento Glory Days insieme a tanti amici quali Lorenzo "Miami" Semprini & the Groovers, Riccardo Maffoni e Cesare Carugi, i due chitarristi decidono di cambiare volto al loro progetto e di entrare in studio per registrare brani da loro scritti e raccolti sotto il titolo Happy Island. E' il marzo del 2013 quando inziano a girare pochi esemplari del disco autoprodotto. Tra poche apparizioni nei club, gli amici fedelissimi della loro zona e i contatti con l'esterno (qualche radio, le porte di alcune etichette) il dischetto stretto in un cartonato diventa presto un oggetto raro, da ristampare per non andare in giro senza.
E' proprio in quel momento che grazie anche all'imbeccata di una coppia di rocker genuini e a due ruote come Blue Bottazzi ed Eleonora Bagarotti, firme autorevoli del classic rock, arriva sulle loro tracce l'etichetta Route 61 nella persona di Ermanno Labianca.
Non c'entra il fatto che Bottazzi e Labianca abbiano in comune il Mucchio Selvaggio degli anni ruggenti (si erano solo sfiorati, in realtà) e nemmeno che Mauro Giorgi negli Ottanta sia stato uno springsteeniano incallito, abbonato alla fanzine Follow that Dream che Labianca pubblicava negli anni '80 (la scoperta della coincidenza, da parte di quest'ultimo è recentissima): c'entra una forte passione che tutti gli attori di questa piccola rock'n'roll tale hanno in comune per la musica californiana, che sia quella più accomodante degli Eagles e dei Fleetwood Mac o quella più graffiante dei Dream Syndicate o dei Blasters.
Così Route 61 Music, fresca della pubblicazione di Music Is Love, tributo a CSN&Y costruito insieme a nomi quali Judy Collins, Steve Wynn, Neal Casal e Sid Griffin (per citarne solo alcuni), ha agganciato e sentito affine quella raccolta di canzoni, citazioni, storie e armonie vocali che potevano benissimo provenire da Fresno o Santa Monica.
Si tratta di credere o non credere che in Italia si può – alla maniera di altre nazioni europee come l'Olanda (dove vanno fortissimo i Venice, californiani che ad Amsterdam sono di casa) e la Svezia (dove sono nati i Wayward Souls e gli Headliners, aria di west coast e street rock per entrambi, o più recentemente gli Hives, con un garage rock che nulla ha da invidiare a quello prodotto in America, in Inghilterra o in Australia) – praticare con buone intenzioni e risultati credibili quel rock frangiato d'America e cantato nella sua lingua originale che una piccola tradizione ce l'ha anche da noi sin dai tempi dei Rocking Chairs.
Detto questo, si può comprendere il passo dell'etichetta indipendente che aveva già pubblicato l'esordio di Francesco Lucarelli (il cui Find The Light oltre ad ospitare Graham Nash è un piccolo ritrovo di session man che la California vera l'hanno mandata a memoria: nomi come Jeff Pevar, Kenny Passarelli e James Raymond, il figlio di David Crosby) e che ha voluto dare una chance al duo.
MARZO 2016: Dichotomy
Amici, musicisti, due, una sola passione: la musica.
Luca Damassa e Mauro Giorgi sono Hernandez & Sampedro, due le loro chitarre, due i cuori che battono all'unisono, due i loro mondi: Ravenna e l'America. Due i loro dischi, fin'ora.
Il nuovo, pubblicato ancora da Route 61 Music, si intitola Dichotomy e col due ha a che fare, è un numero che torna, il due. Questi due musicisti sono un'entità divisa in due parti che non si escludono, anzi: finiscono con l'essere complementari. Due le facciate del loro nuovo cd (in realtà un lunga corsa fatta di dieci canzoni una in fila all'altra separate dal gracchiare caldo del vinile: ascoltare per capire), una più acustica, l'altra più elettrica. E il concetto di dicotomia si rafforza, rivelando il concept dell'album.
Anche nei testi viene evidenziato il lato sentimentale, instabile e pazzo, politico e sociale, passionale e romantico della dicotomia. Tutto in Universo è in dicotomia.
La musica? Quella di sempre, con tanta esperienza in più. Perché Hernandez & Sampedro sono due anime che gioiscono nella musica, e che la loro musica se la caricano in spalla centinaia di sere l'anno e la portano ovunque. Un grande fiume con due sponde, provate a immaginare. Da una parte Crosby Stills Nash & Young, dall'altra i R.E.M. E molto altro. Buon ascolto. Rimarrete stupiti.
Il disco verrà promosso come sempre "on the road", a partire dal 28 febbraio al Teatro Comunale di Cervia. Partirà da lì nuovo Never Ending Tour a supporto di Dichotomy.
DISCOGRAFIA
- Dichotomy (2016)
- Happy Island (2013)
MEDIAKIT
Foto colore orizzontale (by Nadia Orioli)